Contenuto principale

Messaggio di avviso

 

clipimage002

Museo Giannino Castiglioni

A seguito della donazione degli Eredi Castiglioni avvenuta nel 2003, il Comune di Lierna è entrato in possesso di una cospicua serie di opere (circa 300) realizzate dallo scultore Giannino Castiglioni come studi preparatori in gesso delle numerose sculture da lui compiute nell’arco della sua lunga esistenza (1884-1971). Recentemente il Comune ha intrapreso una complessa campagna di restauro conservativo, in accordo con la competente Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio. Grazie al contributo concesso dalla Fondazione della Provincia di Lecco all’Associazione Amici Castiglioni e a fondi provenienti dallo stesso ente proprietario, sono state restaurate 24 opere particolarmente significative dell’intera produzione dell’artista, oggi presentate nella sede del Comune e nella Casa delle Associazioni, come primo nucleo del Museo Castiglioni, formalmente istituito nel 2015. Si tratta in particolare degli studi per il Monumento ai Caduti di Lecco (1926), delle stazioni della Via Crucis del Sacrario di Caporetto (1933), della Porta del Duomo di Milano (1935-50), del monumento funebre di Alessandro Manzoni collocato presso il Famedio del Cimitero Monumentale di Milano (1958), di due inediti busti e di alcuni pannelli decorativi per monumenti funebri. Questi gessi vanno ad aggiungersi alle opere già presenti in Comune: la Madonna della Passiflora (Tomba Micheli), la Madonna dolente per la Tomba Somaini (1936) e Falk (1939-42), mentre la Primavera (Fontana Rizzoli, 1954), la lapide Wasserman e alcuni elementi ornamentali del rilievo del Palazzo Legislativo di Montevideo (1922-28) sono attualmente situati presso la Casa delle Associazioni del Comune di Lierna. Insieme alle opere originali tuttora conservate presso il Cimitero di Lierna (di cui Castiglioni curò la nuova sistemazione, la cappella ossario e le varie decorazioni poste all’esterno e all’interno, nel 1922, e le Tombe Micheli, Balbiani Sigurtà, nel 1929, Spada, nel 1930, e Costa nel 1944), e alla Piazza IV Novembre (ove era collocata la fontana della Valle dell’Onedo da lui progettata nel 1929), e allo studio situato lungo la Via Roma, sul fronte lago (che Castiglioni possedette dal 1927 al 1971), sono oggi viva testimonianza dell’attività di questo straordinario e operoso scultore che fu molto legato a Lierna, un vero e proprio museo diffuso e a cielo aperto della sua opera, che caratterizza il paesaggio liernese, e che sono finalmente fruibili per il pubblico (ad eccezione dello studio, ora di proprietà privata). Una serie di pannelli illustrano luoghi e opere presenti a Lierna, attraverso un percorso illustrato da pannelli esplicativi realizzati a cura del Sistema Museale della Provincia di Lecco (con testi di Annamaria Isacco e Anna Ranzi), di cui il Museo Castiglioni fa parte.Non va dimenticato che Giannino Castiglioni è stata la figura di maggior rilievo fra i numerosi artisti che hanno soggiornato a Lierna. Nato a Milano nel 1884 e diplomato all’Accademia di Brera, durante la sua lunga vita partecipò a numerose esposizioni nazionali ed estere, passando dalle esperienze pittoriche giovanili a una totale dedizione all’arte scultorea, con una produzione particolarmente prolifica che conta circa 700 opere, fra cui le monumentali sculture per il Palazzo del Parlamento a Montevideo, la statua del Cristo Re all’Università Cattolica di Milano e quella di Dante nel cortile della Pinacoteca Ambrosiana, la statua di Pio XI in Vaticano, la fontana con San Francesco per l’omonima piazza milanese, senza dimenticare i numerosi monumenti funebri nel Cimitero Monumentale, sempre a Milano, o i Monumenti ai Caduti di Lecco e Mandello del Lario. Castiglioni è stato inoltre coinvolto nella direzione lavori dei cimiteri di guerra di Redipuglia, Grappa, Caporetto, Zara, Pola e Timau, mentre innumerevoli furono le medaglie da lui coniate in ricordo di personaggi famosi. La presenza dell’artista a Lierna risale ai primi anni del Novecento, quando nello studio in via Roma si occupa della progettazione delle sue opere, spostandosi da qui frequentemente a Milano e nelle zone ove erano attivi i suoi cantieri. Lo scultore si spegne nel 1971 a Lierna, dove oggi ancora riposa.